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domenica 25 gennaio 2015

FRUTTA NELLE SCUOLE: CI RISIAMO.

Ho già scritto del progetto comunitario "Frutta nelle scuole" (link all'articolo). L'argomento per me ha una valenza importantissima, quindi sono costretto a ribadire quello che penso e a raccontarvi quello che succede nelle nostre scuole. Non tutti lo sanno. Neanche gli amministratori. "Frutta nelle scuole" è un progetto multimilionario (i particolari nel link dell'articolo in alto), con cui l'Unione Europea e il Ministero delle Politiche Agricole, Forestali Ambientali (MIPAF http://www.fruttanellescuole.gov.it/), vogliono favorire il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini. Questo è giustissimo. Le modalità con cui questo viene fatto, ritengo siano, non solo sbagliate e fuorvianti per i nostri figli, ma anche dannose per l'ambiente.
Questa è la confezione di frutta che mio figlio ha di recente portato a casa.
Frutta tagliata in Spagna, dove le condizioni normative permettono anche coltivazioni transgeniche, confezionata a Lecco qualche giorno dopo (la data di confezionamento è il 13 gennaio), recapitata il 22 gennaio, quindi quasi due settimane dopo il taglio. Alcune mie riflessioni di seguito.
L'uva non è frutta di stagione a gennaio. Le condizioni in cui si presentava non ne permettevano ormai il consumo (http://www.ilfattoalimentare.it/frutta-nelle-scuole-fallimento.html). La consegna avviene in porzioni con imballo in plastica, che aumenta i costi di smaltimento dei rifiuti del nostro comune. I produttori non solo non sono sardi, ma neanche italiani. Domanda. E' giusto favorire il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini a queste condizioni? (http://www.ilfattoalimentare.it/frutta-nelle-scuole-un-progetto-fallimentare-che-ha-coinvolto-migliaia-di-studenti-che-senso-ha-dare-due-porzioni-al-giorno.html) Frutta avariata, che percorre migliaia di km prima di arrivare sulle nostre tavole, il tutto finanziato con soldi pubblici? Io mi oppongo fortemente a questo progetto. I dirigenti possono decidere se aderire o meno, anche senza informare le amministrazioni comunali.
Questa è una foto della frutta e della verdura che stamattina in pochi minuti ho tagliato dal mio orto.
Coltivata senza concimi chimici, diserbanti e fitofarmaci. Trasportata con la bicicletta. Quanti produttori certificati abbiamo nel nostro paese che possono fare questo servizio per le scuole? Frutta o verdura fresca, di stagione, locale, senza imballo e di alta qualità. Un messaggio di sostenibilità per i nostri figli tutto sestese. Perchè non lo facciamo domani mattina? Ci lamentiamo che il lavoro ci viene "soffiato" dagli stranieri e poi coi soldi pubblici facciamo in modo che prodotti agricoli spagnoli di pessima qualità, vengano mangiati dai nostri figli. Se fossi agricoltore oggi sarei ancora più arrabbiato del solito. Se le competenze amministrative servono a produrre queste storture, ribadisco il concetto del sindaco laureato (http://fabiousala.blogspot.it/2015/01/un-sindaco-donna-e-laureato-no-un.html). Io voglio che il ministro per l'agricoltura sia un agricoltore e lo voglio subito. 






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