Dando una rapida
occhiata sui social network (Facebook ad esempio), ci si può accorgere delle
perplessità e della preoccupazione che ha sollevato in molti cittadini il
taglio di numerosi alberi in diverse vie di Sestu. Via Cagliari, via
Costituzione, via Gorizia, via Dante e via Giulio Cesare. Sono solo alcuni atti
della strage silente di opere decennali della natura che si sta compiendo.
Secondo il parere dell'amministrazione è invece in corso da diversi anni
un'opera di manutenzione straordinaria delle alberature, chiamata Piano
esecutivo d'intervento, finanziato con 20.000 euro e contenuto in una deliberazione della giunta comunale (237 del 21/12/12). Il piano, come indica la delibera,
consisterebbe in un mero ripristino che non determina incremento di valore
delle aree verdi. L'assessore ai lavori pubblici Antonio Piras durante la
seduta del consiglio comunale in cui si fa la ricognizione sull'operato della
giunta, espone la posizione della maggioranza di centro-sinistra. A Sestu in
fatto di aiuole e giardini non mancherebbe proprio niente e anzi, tanto la
giunta ha fatto per migliorare le carenze, concimando, potando e ripulendo dove
era sporco, tutto in linea con il Piano d'intervento succitato. Come già
scritto però, l'impressione di tanti cittadini è che in certe situazioni sia
mancata la giusta sensibilità per difendere parecchi alberi dalla definitiva
scomparsa. Fa dunque piacere che la giunta abbia invitato la popolazione,
scuole dell’infanzia in testa, ad un evento che prevede la piantumazione, in
via Piave lungo l’argine del fiume, di
200 alberi donati gentilmente dal corpo forestale. Auspichiamo che non vada a
finire come nel marzo del 2009, quando con un’identica manifestazione tenutasi
a Cortexandra, tanti bambini imbracciarono la zappa per piantare degli alberi, che
oggi, però, non esistono più per mancanza di cure. Lo spazio pubblico messo a
disposizione al tempo, è ora gestito da un’azienda privata. Inoltre l’amministrazione
dedicò diverse di queste piantumazioni ai nuovi nati di quel periodo,
certificandolo con l’inviò di pergamene a diverse famiglie e augurando “Che un
albero rigoglioso potesse effondere (produrre) tanti buoni frutti nel giardino
della vita”. Stupisce quindi che diversi assessori e consiglieri comunali non siano
neanche al corrente del fatto che l'articolo 85 del regolamento edilizio
allegato al Piano urbanistico comunale contenga il "Regolamento del verde
urbano e territoriale", probabilmente copiato e incollato da altri già
esistenti, senza fare delle effettive valutazioni sul territorio, ma nonostante tutto inserito in strumento
normativo da rispettare. Le finalità del regolamento comprendono"Le norme generali
per la razionale, efficace ed economica tutela e conservazione del verde
presente sul territorio comunale e per la coerente progettazione di nuove
realizzazioni". Quindi per le finalità del Piano d'intervento inserito
nella delibera 237, la giunta, dovrebbe far rispettare le norme generali
dettate dal regolamento sul verde. La cura dei giardini nel 2011 è costata
circa 160 mila euro. I servizi vengono affidati a cooperative sociali di
tipo B, come la Se.Se ,
che ad esempio per il mese di novembre 2012 per la "manutenzione
ordinaria" ha incassato poco più di 12.000 euro come indica la determina 2284 del responsabile del
servizio il geometra Spanu.
Tanti soldi per mantenere degli spazi che il più delle volte non sono fruibili
perchè sporchi, pericolosi e addirittura vertono in uno stato di totale degrado
come il giardino di Piazza della Libertà lungo la via Cagliari, in balia di
giovani vandali. Si spera che il prossimo affidamento del servizio di
manutenzione del verde per il triennio 2012/2013/2014 rappresenti una miglioria
e garantisca trasparenza negli interventi svolti, visto che rappresenta una
grossa opportunità economica per chi se lo aggiudica. Tra l’altro il vice
sindaco Sergio Cardia è presidente di un’associazione di cooperative (Agci),
questo potrebbe essere un’ulteriore garanzia per la sua esperienza, ma anche
una possibile fonte di conflitto d’interessi, nonostante lui stesso respinga al
mittente questa critica. Certo chi
effettua materialmente i lavori probabilmente non ha colpa di certe carenze, ma
dando uno sguardo al parco di via Fiume pare che il lavoro venga lasciato a
metà. Gran parte delle siepi sono secche, gli sfalci delle potature sono
disseminati un pò dappertutto e i rifiuti vengono accatastati all'ingresso e
vengono raccolti in buste nere, il cui utilizzo dovrebbe essere vietato. Quindi
i soldi che si spendono forse sono troppo pochi per riuscire a garantire un
bell'aspetto dei nostri giardini oppure serve un coordinamento migliore del
lavoro dei soggetti incaricati dal comune, anche perchè nelle determine che
autorizzano i pagamenti, il responsabile sottoscrive che è stato controllato
l'effettivo svolgimento del lavoro a regola d'arte. Manca anche una
sorveglianza che garantisca la sicurezza all’interno della struttura, perché
gruppi di giovani sono liberi di lanciarsi le pietre o di tenere i cani liberi
mentre i bambini giocano e se una mamma prova a lamentarsi, come è successo in
passato, viene minacciata. Si potrebbe quindi pensare sia una fortuna che le previsioni
di crescita di Sestu inserite nel Puc abbiano fallito il tiro, così si
risparmia ad un territorio carente di servizi un ulteriore sacrificio, anche se
le promesse erano altre. Sviluppo, integrazione, servizi, ecc. Secondo
quanto previsto dai tecnici in sede di stesura del Puc, Sestu oggi avrebbe
dovuto avere 22.202 abitanti. Molti di più rispetto ai dati effettivi a giugno
del 2012, i residenti infatti si fermano a 20.273 e a dicembre del 2011 erano 20.229, in sei mesi
circa 60 abitanti abitanti in più. Il trend di crescita indicato dalla
relazione allegata al Puc è di 900 abitanti in più all'anno circa. Nel 2010 e
nel 2011 si è registrato un aumento di circa 300 abitanti, nel 2012, probabilmente
si scoprirà che non si saranno superati i 100 abitanti in più. Il capitolo di
bilancio per entrate da Buccalossi per le zone attestate lungo la ex-131 ha avuto accertamenti
inferiori per circa 320.000 euro, nonostante le entrate per il centro abitato
abbiano avuto un accertamento di poco superiore alla previsione. Puntando tutto
sulla crescita e sull'espansione edilizia in un periodo di forte rallentamento
del settore, che stenta a vendere l’esistente e che obbliga le famiglie
italiane a spendere più di tutti in Europa per acquistare casa, si sta forse
seguendo un modello di scelte urbanistiche che sta scomparendo, anche perchè gli studi ci
dicono che la Sardegna perderà circa 500.000 abitanti nei prossimi decenni e gli
abitanti con ogni probabilità si concentreranno attorno a Cagliari e Olbia, che
diventeranno le due macro-aree di riferimento. Niente è stato fatto ad esempio
per i canoni d’affitto popolari, vista anche la vicinanza del centro
universitario di Monserrato. Importante sottolineare poi , che il comune di
Sestu insieme ad altri 18 comuni ha sottoscritto il piano strategico per l'area
vasta, un interessantissimo documento di programmazione territoriale, che
critica in maniera convinta la dispersione urbanistica e cioè la crescita delle
città nelle campagne in maniera speculativa. Questo perchè si aumentano i cosiddetti
costi sociali. A Sestu forse in parte è successo con la tassa sui rifiuti.
Curioso quindi che in sede provinciale si sottoscrivano questi documenti, mentre
in sede comunale, magari per fare un favore a qualcuno si prevedono delle zone
di espansione estremamente estese ed anche in zone inondabili, vedi la
lottizzazione sul rio Su Pardu del gruppo Gieffe, caricando talvolta di costi
insostenibili dei cittadini che saranno magari costretti a liberarsi delle
terre per pochi soldi visto il periodo di deficit del mercato immobiliare. La
parentesi sull'edilizia è doverosa, quando si parla di verde, anche perchè
talvolta si cerca di far passare delle cementificazioni come dei parchi. A
Cagliari la giunta battezza "parco" un parcheggio da 300 posti auto
nel centro cittadino, solo perchè si realizza un prato e si piantano due
alberi. Gli amministratori sestesi hanno dimostrato di avere a cuore la cementificazione
e si sono disinteressati della cura del nostro territorio. Il caso "Corte
del Sole" ha portato addirittura la magistratura dentro l'ufficio tecnico
comunale per presunti illeciti sulle concessioni edilizie. Anche il piano per
l'area vasta sottolinea che manchi un vero e proprio governo del territorio, le
amministrazioni comunali arrancano e improvvisano per risolvere i problemi, che
ormai sono strutturali. Oltretutto, avere degli strumenti normativi e
dimenticarsi di essi e ancora più svilente, visto che per realizzarli si
spendono risorse pubbliche. Il regolamento sul verde urbano di cui si è dotato
il comune di Sestu è stato dimenticato nonostante sia molto valido. Parla
addirittura di orti urbani, una pratica consolidata in diversi comuni della
Sardegna, che potrebbe sicuramente trovare applicazione anche a Sestu, magari
sfruttando le aree pubbliche invase dalle erbacce. Il testo prevede anche la
possibilità di stipulare delle convenzioni tra amministrazione e privati
cittadini che hanno a cuore la valorizzazione del verde di quartiere per
gestire spazi o realizzare interventi che hanno questo scopo. Ci sono diverse
mamme che avrebbero particolare interesse a portare avanti simili iniziative,
tutto dipende dalla capacità di chi guida il paese di riuscire a cogliere anche
queste sensibilità della comunità, di cui loro stessi si son fatti promotori
inconsapevoli con la stesura di questo regolamento. L'auspicio per evitare
abbattimenti anche in futuro, è che i tecnici consultino questo regolamento
quando andranno a progettare ad esempio marciapiedi o parcheggi, poichè in esso
è contenuto l'avvertimento ad utilizzare solo determinate varietà arboree per
evitare i sollevamenti dell'asfalto da parte delle radici. Se guardate poi il marciapiede nuovo di zecca di via Giulio Cesare giusto nel punto dove è stato abbattuto il grande pino, noterete che non è stato realizzato lo scivolo per i disabili e i passeggini, nonostante l'abbattimento sia stato eseguito proprio per garantire loro il passaggio. Il regolamento parla
anche delle regole da rispettare dentro i parchi. Ad esempio non entrarci fuori
dagli orari stabiliti, non lasciare liberi i cani, non condurre veicoli di
nessun tipo. Bene queste sono tutte pratiche svolte regolarmente nel nostro parco.
Le domande son sempre le stesse. Perchè fare le regole se non si riesce a farle
rispettare? L'amministrazione di un comune è diventata un'utopia. E non parlo
di buona amministrazione, ma di semplice e pura conduzione dell'ordinario. Il
pretesto del verde urbano può portarci a parlare di tante dinamiche
amministrative e in ogni caso l'attività di governo risulterebbe
insoddisfacente nella pratica, ma lungimirante ed operativa nei propositi.
Basterebbero meno promesse inutili per accaparrarsi i voti e stabilire pochi
punti importanti da realizzare nei cinque anni di governo ottenendo il massimo
accordo possibile fra le parti politiche, giusto per rilanciare il territorio e
renderlo anche più bello. Nel caso del verde urbano si potrebbe potenziare il
regolamento esistente, ad esempio stabilendo che ad ogni abbattimento debba corrispondere
la messa a dimora di tre alberi anche in punti diversi del paese. Si potrebbe
trovare un'area comunale (anzichè svenderla come si è fatto per altre) e
trasformarla in un grande parco, come forse si sta cercando di fare oggi. Un’oasi
verde vicino ad un paese può diventare anche un modo per preservare e
conservare la sua identità. Mettendo a dimora essenze e piante tipiche e
facendole conoscere ai bambini. E’ importante sapere, poi, che per gli
abbattimenti servono autorizzazioni specifiche dal comune. Chiedetevi quale
deve essere la Sestu
del futuro. Siete sicuri che senza alberi sia possibile arrivare a quel futuro?