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giovedì 20 dicembre 2012

SESTU DA VIVERE

(Dal numero 7/12 de L'Occhio del cittadino-mensile di informazione sestese di luglio-dicembre 2012)

Mobilità sostenibile, rispetto dell’ambiente e gestione virtuosa della cosa pubblica. Questi gli argomenti trattati dai cittadini sestesi che hanno fondato il comitato civico “Sestu da vivere”. Si rivolgono a tutta la popolazione per stimolarla a pensare Sestu in chiave europea, dove tutto sia studiato in termini di sostenibilità ambientale e gli abitanti, grazie anche alle politiche di sensibilizzazione e coinvolgimento da parte degli amministratori, dovranno iniziare a modellare i loro stili di vita per ottenere un unico grande risultato: vivere meglio. Penso che tutti abbiano notato che una mamma con un passeggino non ha mai sufficiente spazio per circolare ed anzi si trova spesso e volentieri nella condizione di dover dare la precedenza a qualche automobilista maleducato. E’ inoltre davanti ai nostri occhi che per gli abitanti dell’Ateneo o di Cortexandra sia praticamente impossibile, se non affrontando il passaggio in strade pericolosissime, raggiungere il centro del paese senza la macchina. La macchina appunto. Tutto è studiato e realizzato per la circolazione delle automobili, pregiudicando sempre di più l’aria che si respira e la sicurezza dei cittadini, cioè gli attori che dovrebbero essere protagonisti nei centri urbani e non semplici comparse. Questo non fa altro che aumentare i costi socioeconomici per le nostre comunità.  Il messaggio che invece vuole mandare il comitato “Sestu da vivere” è proprio un’inversione di tendenza. Strade strette e ampi spazi per pedoni e biciclette, arredi urbani per abbellire il paese, velocità ridotta possibilmente a 30 kmh per le autovetture, cioè istituire le cosiddette zone 30. La mobilità sostenibile è il futuro. Il comune di Sestu ha un tecnico che si occuperà del piano del traffico, il professor Italo Meloni dell’Università di Cagliari dipartimento ingegneria del territorio e ha fra l’altro riconosciuto con una delibera di consiglio comunale, il piano strategico dell’area vasta di Cagliari, di cui vi fa parte insieme ad altri 15 comuni. Nel documento la mobilità  è uno dei temi portanti. Estremamente dettagliato ed interessante, il piano fa un’attenta analisi anche di altri elementi, come ad esempio la dispersione urbana e la difficoltà per tante amministrazioni di garantire e portare i servizi dove magari prima c’era la campagna o terreni coltivati e come gli spostamenti in automobile siano obbligati per fare praticamente tutto. Anche il potenziamento del trasporto pubblico è un fattore strategico. L’opportunità che la metropolitana leggera rappresenta per Sestu e per tutta l’area vasta non può essere vanificata. Si riconosce comunque la grande importanza, oltre che della grande infrastrutturazione, di sviluppare anche la banda larga e processi di accrescimento economico-culturale in tutta la zona attorno a Cagliari. Il piano strategico steso insieme alla provincia dal Forum dei Sindaci, riconosce che manchi un vero e proprio governo del territorio. Le amministrazioni comunali si arrangiano da sole e talvolta arrancano per risolvere i problemi (considerando anche le attuali crisi di bilancio), lasciando magari alcuni cittadini nel vuoto istituzionale. Il documento si propone di sanare questi handicap, facendo della cooperazione l’arma vincente per uno sviluppo sinergico dell’area vasta. Per approfondire gli argomenti abbiamo incontrato Antonello Tinti, professore di matematica presso il Liceo scientifico “G. Marconi” di San Gavino Monreale, presidente del comitato “Sestu da vivere” e l’assessore ai servizi sociali Anna Crisponi, che più di tutti e grazie anche all’incoraggiamento del comitato presieduto da Tinti, ha voluto che Sestu aderisse alla settimana europea della mobilità sostenibile (promossa dalla Commissione Europea) per iniziare a tracciare un percorso, prima condiviso con i cittadini e poi attuato dall’amministrazione.

Ad Antonello Tinti abbiamo rivolto le seguenti domande:
1) Di cosa  si occupa  il comitato  "Sestu  da  vivere e perché  questo  nome?                                                                                               
Il comitato è formato da cittadini che desiderano impegnarsi per migliorare la qualità della vita a Sestu. Nell’agosto 2011 abbiamo deciso di riunirci per discutere di temi legati alla mobilità, all’uso degli spazi pubblici, al vivere sostenibile, all’educazione civica e alla salute pubblica. Abbiamo deciso di continuare le nostre riflessioni anche all’interno di un gruppo pubblico su Facebook, per permettere anche ad altri cittadini di partecipare attivamente e portare il loro contributo. In questi giorni abbiamo deciso di fondare un comitato civico per poter essere più incisivi nella nostra attività. Il nome “Sestu da vivere” vuole connotare il nostro impegno e il nostro auspicio per una città che finalmente possa essere restituita alle persone.
2) Nello statuto parlate di "porre delle soluzioni alle criticità urbanistiche di Sestu", cosa significa e quali sono alcune di queste soluzioni? 
Sestu in questi ultimi decenni è cresciuta moltissimo. Il suo sviluppo non è stato però accompagnato da un concomitante miglioramento e potenziamento dei servizi al cittadino. Particolarmente critica è la situazione della viabilità e della mobilità, intesa come la capacità delle persone a spostarsi sul territorio. Ormai il cittadino è consapevole dell’insicurezza delle strade per pedoni e ciclisti, del degrado e dell’incuria che colpisce gli spazi pubblici e rassegnato ai comportamenti incivili di molte persone. Per questi motivi noi riteniamo che a Sestu ci siano delle  vere e proprie emergenze civiche. Non vogliamo più essere rassegnati ma cercare di attivare un processo culturale che faccia crescere la consapevolezza che vivere bene a Sestu si può. In particolare in questo momento noi proponiamo, per esempio, l’istituzione delle “zone 30”, cioè di zone protette nelle quali vi sia la condivisione degli spazi pubblici tra pedoni, biciclette e automobili e nei quali la velocità sia limitata a 30 km/h, per cambiare il vecchio modello viario nel quale lo spazio pubblico era suddiviso rigidamente tra strade per le automobili, biciclette e spazi pedonali, difficile da sostenere in spazi urbani piccoli come quelli del nostro paese. Proponiamo che il centro storico della nostra città venga restituito alla popolazione perché i suoi spazi pubblici ridiventino un luogo dove si possa lavorare e vivere bene, dove i cittadini possano trovare servizi ma anche il piacere di stare insieme per strada o in piazza; questo è possibile solo con una gestione condivisa dello spazio pubblico che non sia solo delle automobili ma anche e soprattutto delle persone.
3) Forse è per questo che avete deciso di riunirvi nelle piazze del paese, all'aperto?
Siamo nati al chiuso ma subito ci siamo resi conto che per discutere di questi temi era necessario immergersi prima di tutto nei luoghi dove i cittadini sperimentano la propria appartenenza alla città. Le piazze e le strade sono gli spazi nei quali la gente lavora e si muove, dove ci si incontra e si dialoga.
4) Se un cittadino volesse partecipare alle vostre riunioni cosa dovrebbe fare, o meglio, quali sono i vostri canali di informazione e dialogo con i cittadini?
Il nostro comitato è aperto a tutti. In genere convochiamo le riunioni attraverso la nostra pagina  Facebook, la  piazza digitale che ad oggi conta circa 650 membri. In essa emergono giorno dopo giorno i temi di discussione, le denunce e le possibili soluzioni. Le persone che desiderano avvicinarsi al nostro gruppo possono farlo iscrivendosi alla pagina  “Sestu da vivere”, in cui possono anche partecipare ai dibattiti tra cittadini. Chiunque poi  passasse per strada e scorgesse un gruppo di pazzi che parlano di mobilità sostenibile, salute pubblica, zone30 può fermarsi e partecipare.
5) Quanto partecipa la popolazione e soprattutto l'amministrazione comunale che ruolo pensi possa giocare per dare il suo contributo per strappare le strade del paese al caos del traffico automobilistico e urbanistico in genere?
I cittadini sembrano interessati ai temi della mobilità sostenibile e ad una visione urbanistica al passo con i tempi. Nella nostra pagina Facebook  raccogliamo ogni giorno segnalazioni di problemi e disfunzioni ma anche proposte di soluzioni. Certo alle riunioni di piazza non abbiamo riscontrato un’altrettanto interesse a causa di una certa rassegnazione e sfiducia alla partecipazione diretta. In questo senso vogliamo impegnarci per creare la cultura dell’impegno civico anche se alla fine chi deve operare le scelte importanti sono gli amministratori comunali, con cui però vogliamo avere un rapporto di reciproca collaborazione e stimolo per tracciare il percorso verso la mobilità sostenibile a Sestu.

Queste, invece, le domande rivolte ad Anna Crisponi.
1) Il comune di Sestu ha promosso la settimana della mobilità sostenibile. Il dibattito sull'argomento è accesissimo sui social network, questo perché per un numero sempre crescente di cittadini è fondamentale applicare dei cambiamenti alla gestione del traffico e alla sua visione urbanistica. Qualcuno parla della necessità di istituire delle zone 30, altri di limitare il traffico in certe zone del paese. Quale è la visione di insieme del comune dopo una settimana di incontri con i cittadini: aspettative, obiettivi e manifestazioni future?
Abbiamo aderito alla settimana della mobilità sostenibile, coinvolgendo già da giugno i nostri partner tecnologici del progetto “TETRris” (progetto nuove tecnologie), che hanno realizzato “Green Steps” (applicazione per smartphone e tablet che permette di calcolare l’impatto ambientale degli spostamenti sul territorio dei cittadini), proprio perché quello del traffico e della mobilità è uno dei problemi che più preoccupano i nostri cittadini. Migliorare la qualità della vita e dell'ambiente è uno dei nostri obiettivi e la spinta di tante persone, penso anche alle discussioni su Facebook, è uno stimolo a cui non ci sottraiamo. Le discussioni in piazza sono servite anche a questo, a confrontarci per capire se è possibile seguire una strada condivisa. Secondo me si. Come ha ricordato più volte il professor Meloni, che si occuperà del piano del traffico e della mobilità, non c'è nessuna ragione perché anche a Sestu non si facciano le zone 30, si rallenti il traffico con dissuasori e altri sistemi, si realizzino piste ciclabili ecc. Ma ha sottolineato che è inutile prendere decisioni estemporanee e improvvisate: se chiudo una strada le macchine intaseranno subito quella adiacente! E poi, anche il miglior piano non porterà benefici se i cittadini non saranno consapevoli e convinti nel rispettarlo. Insomma, pianificazione, studio, ma anche coinvolgimento e confronto nella fase di preparazione del piano, sono questi i requisiti per portare a termine in modo efficace un programma che renda Sestu vivibile, a misura di pedone, di carrozzina, di portatore di handicap. Educare i cittadini alla consapevolezza che la strada è di tutti e in particolare dell'utente più debole, una rivoluzione nella mentalità di tanti convinti che sia la macchina la padrona! Da questo punto di vista sono stati espliciti soprattutto i bambini, che nell'incontro in piazza hanno raccontato tutti i difetti di noi adulti.
2) Con una recente delibera il consiglio comunale ha fatto suo il piano strategico inter-comunale dell'area vasta di Cagliari. Questo documento estremamente complesso e facente capo a più comuni cosa rappresenta? In quali termini ha contribuito l'amministrazione sestese alla sua stesura? Quanto e come influirà sulle aspettative dei cittadini che chiedono una mobilità sostenibile a Sestu e se influirà quanto tempo si dovrà aspettare per avere i primi risultati?
Sono quattro i temi della pianificazione: ambiente, cioè strategie comuni di salvaguardia di sistemi complessi e delicati (zone umide, costa, campagne ecc); abitare, ovvero le tematiche legate all'urbanistica in un'ottica ampia; mobilità, cioè la rete di interconnessione dell'area vasta, con particolare attenzione ai trasporti pubblici (metropolitana leggera, CTM ecc.) e ciclabile. Infine i servizi, per progettare in modo razionale le strutture socio assistenziali sanitarie. Agli incontri di preparazione ed elaborazione del piano hanno partecipato diverse volte il sindaco e gli assessori, è sempre stata presente ed ha lavorato attivamente alla stesura l'ing. Alida Carboni dell'ufficio tecnico del comune. I risultati saranno nel lungo periodo, anche se per esempio già si concretizza la rete dei trasporti con la metropolitana leggera in fase avanzata di realizzazione e le piste ciclabili, con un finanziamento di 11 milioni di euro stanziati a luglio dalla giunta regionale. 500.000 euro consentiranno di collegare Sestu alla cittadella, da cui continua la pista ciclabile dell'area vasta. Sestu avrà il vantaggio di entrare a pieno titolo in una pianificazione attenta e organica, che eviterà il ripetersi di errori e carenze del passato, penso in particolare alla mobilità e ne potenzierà le opportunità vista la posizione strategica nell'area vasta e rispetto ai principali servizi del capoluogo: ospedali, università, aeroporto, ecc. Il piano tra l’altro è stato integralmente pubblicato nel portale del comune ed è quindi consultabile da tutti.







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