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mercoledì 21 agosto 2013

COMITATO CTM A SESTU: "IL COMUNE TRATTI CON LA REGIONE PER LA LINEA URBANA".



Il 7 giugno 2013 L’Unione Sarda ha titolato:“Ctm: pronti i bus per Sestu, stop della Regione”. Questo ha rappresentato l’estratto più importante, del lungo intervento che il Direttore Generale del Ctm dottor Ezio Castagna, ha fatto il giorno prima 6 giugno durante il convegno organizzato dal comitato civico “Ctm a Sestu”  nell’aula consiliare del nostro comune. Il comitato è impegnato da qualche mese in una raccolta firme (già raggiunto il migliaio), che serviranno da supporto ad una petizione da presentare all'amministrazione comunale, per chiedere un impegno istituzionale maggiore sul fronte della mobilità sostenibile ed in particolare nell'ambito del trasporto pubblico locale, magari chiedendo in regione l'apertura delle linee al Ctm. All’incontro, oltre al dottor Castagna, hanno partecipato il vice sindaco Sergio Cardia, il sindaco di Elmas Valter Piscedda, l’assessore alla mobilità del comune di Monserrato, dottor Sartini. Durante l'evolversi del dibattito, ha preso parola anche il sindaco di Sestu, Aldo Pili. Assente per motivi istituzionali, quindi giustificato,  Michele Cossa, vice presidente del Consiglio Regionale. Assente ingiustificato Giovanni Caria Presidente dell’Arst, azienda regionale di trasporto pubblico. Nonostante la presenza fosse stata confermata dalla segreteria, tramite la dottoressa Mameli, l’azienda controllata dalla regione ha preferito non presentarsi. Il sindaco di Elmas si è soffermato su questo aspetto in maniera netta e decisa “Grave scortesia l’assenza di Arst. Un’azienda mantenuta con i soldi dei contribuenti, non dovrebbe mai sottrarsi al confronto, soprattutto, quando l’invito arrivi da un comitato cittadino che affronta tematiche di interesse collettivo”. Duro anche sull’assenza dell’amministrazione regionale. Secondo Piscedda, nonostante Michele Cossa fosse assente giustificato, l’assenza dell’amministrazione è stata comunque pesante, segno di uno scarso interesse verso la proposta. Partendo dal titolo dell’Unione Sarda, non si può non dare ragione a Valter Piscedda. Il DG di Ctm è intervenuto in maniera plateale sul servizio di trasporto pubblico che interessa il comune di Sestu, puntando chiaramente il dito sulla Regione Sardegna, sottolineando le responsabilità e la competenza legislativa in fatto di trasporti pubblici. Grave anche il ritardo sull'elaborazione del piano regionale dei trasporti. Nonostante il Ctm sia una S.p.A. a totale capitale pubblico con tre soci (Cagliari 67,5%, Quartu 7,5% e Provincia di Cagliari 25%), a disposizione del mercato, quindi a disposizione potenzialmente anche di un  finanziamento diretto da parte dei comuni interessati (Sestu, Elmas e Monserrato in questo caso), le tratte vengono autorizzate dalla Regione, in virtù del fatto che l'amministrazione eroga un contributo sulla  base dei km percorsi (detto bus km), di circa 2,4 euro a km appunto, ma che varia anche in base alla velocità media sostenuta. La linea proposta dal Ctm, detta “direttissima”, sarebbe di carattere “urbano”, cioè la peculiarità che manca al servizio di Sestu, in quanto quello svolto dall’Arst ha carattere “extraurbano”, comunque essenziale, ma non completo per le esigenze attuali del territorio sestese, con una popolazione nettamente superiore rispetto a quindici anni fa e con una molteplicità di attività produttive, che non ha probabilmente eguali nell’area vasta. La proposta del Comitato punta infatti ad ottenere un rafforzamento dell’offerta, tramite l’integrazione del servizio di Ctm, non sostituendo quello esistente garantito dall'Arst. Già i comuni limitrofi, come ad esempio Elmas e Monserrato, godono del servizio di entrambe le aziende. Perché non anche il nostro? Novità importantissima per le prospettive di mobilità dei cittadini di Sestu, sarebbe rappresentata dal collegamento con Elmas, oggi assente, avvicinandoci  all’aeroporto e alla ferrovia che si snoda lungo la fascia della statale 130. Si potrebbe finalmente decidere di lasciare la macchina parcheggiata sotto casa quando si deve partire in aereo e si potrebbe tentare di intercettare parte del traffico turistico che si serve dello scalo aeroportuale. Senza contare che i sestesi potrebbero finalmente raggiungere l'ufficio Inps e l'ufficio del lavoro usando i mezzi pubblici, intercettando la linea 9 che passa ad Elmas e sale verso Assemini. Il valore “urbano” della linea, ci garantirebbe ovviamente le fermate lungo le arterie del nostro comune. E' importante tenere presente che nel bilancio di Ctm finiscono trenta milioni dalle casse della regione e quaranta in quelle dell’Arst. L’ipotetica linea sestese “correrà” per circa 120 mila km annui e varrà di conseguenza circa 280 mila euro di bus km per il Ctm. L’incidenza sul bilancio regionale è decisamente bassa, visto il livello di contribuzione di cui godono entrambe le aziende. Per fare un esempio ancora più significativo, basta pensare che il Ctm percorre 13 milioni di km e serve 35 milioni di passeggeri in un anno, usando una flotta che a quanto pare è la più nuova d’Europa con i suoi tre anni di vita. Perché la Regione ci tiene fuori da questo circuito, o meglio perché la Regione non riconosce per Sestu anche la linea urbana? Perché (questa viene detta la domanda per antonomasia!) non si innescano le dinamiche che favoriscono lo sviluppo del trasporto pubblico locale? Il vice sindaco Cardia si è schierato dalla parte del Comitato. Il suo intervento è stato esaustivo e consapevole delle criticità che vive il servizio di trasporto pubblico di Sestu. “Al paese manca la linea urbana. Basta con i tentennamenti ed i ripensamenti, questo ci consegna lo stesso servizio di trent’anni fa” e continua “non si tratta solo di abbassare le frequenze, bisogna aprire subito un tavolo tecnico, i documenti che riguardano la mobilità son stati già sottoscritti dal patto dei sindaci durante la stesura del piano strategico, resta solo da applicare ciò che si è scritto, ma oggi di fatto il comune di Sestu resta fuori dai giochi”. Il sindaco Pili col suo intervento ha invece deciso di non abbracciare la proposta del comitato, rimanendo stabile sul fatto che sia sufficiente la presenza di Arst. Il fatto che Elmas, Assemini e Decimo siano servite da Ctm è frutto di favori di amici in regione. Pochi giorni dopo il convegno il sindaco ha tra l'altro incontrato proprio i vertici di Arst, per chiudere il cerchio sul discorso della navetta verso la fermata metro del policlinico e sul potenziamento del servizio verso Cagliari, così come rappresentato dal Direttore Generale dell'azienda regionale Poledrini, durante il convegno di maggio dei Riformatori. Il comitato è riuscito però a strappare una promessa a Pili, grazie anche alle pressioni del sindaco masese Piscedda. Verrà inviata in Regione una richiesta di incontro congiunto Sestu-Elmas, per discutere di mobilità e anche del possibile ingresso del Ctm a Sestu. Oltre a questo impegno però, i cittadini che hanno deciso di sottoscrivere la petizione “Ctm a Sestu”, che a breve sarà depositata in comune, chiedono un maggiore impiego di risorse regionali ed il riconoscimento della linea urbana, senza per questo essere privati del servizio Arst. Il futuro della mobilità, è auspicabile che sia nel segno della sostenibilità, ogni giorno su Cagliari si riversano 176 mila macchine con una media di 1,2 passeggeri. Questi dati non hanno di certo un carattere di sostenibilità e per migliorare ci deve essere anche la volontà di utilizzare i mezzi pubblici, dopo che si chiede di istituire linee più efficienti. L'iter per la costituzione di un'azienda pubblica unica con un troncone urbano ed uno extraurbano, potrebbe rappresentare una grande occasione per snellire gli apparati amministrativi e risparmiare diversi milioni e sarà probabilmente il percorso che ci verrà chiesto di seguire dall'Unione Europea. La Sardegna ovviamente si prenderà i suoi soliti tempi burocratici da pachiderma. I vertici di Arst e Ctm sono decisi dalla politica. Per Arst la competenza è della Giunta Regionale, che di recente (2010) ha portato da tre a cinque il numero dei consiglieri d'amministrazione (i due aggiunti sono ex consiglieri regionali, uno del Psd'Az e uno dei Riformatori) e ha aumentato gli stipendi dei suoi membri rapportandoli, per il presidente a quello di un direttore generale di ente regionale con 20 anni di anzianità (150-170 mila euro), per i consiglieri al 50% di quelli del presidente. Nel Ctm le nomine spettano in base alle quote di capitale, così Cagliari mette 3 consiglieri e il presidente, Quartu e la Provincia un consigliere. L'auspicio è che gli interessi personali o di partito vengano una volta per tutte messi in soffitta e vengano invece rispolverati i cari interessi delle comunità.