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mercoledì 22 ottobre 2014

La mascherata di Halloween anche a Sestu.

Petizione popolare proposta dai Riformatori Sardi a Sestu.

Più di una volta da cittadino, da politico, da inviato locale mi sono interessato del "problema rifiuti". Si. In Sardegna i rifiuti sono un problema e lo sono da molto. Quello che in altri posti del mondo e in Italia è diventato una risorsa da noi è un problema. Oggi mi preme dire qualcosa sulla petizione dei Riformatori, primo partito a Sestu per voti da anni, relegato all'opposizione da due legislature. Questo documento come altri atteggiamenti spiega questa loro condizione. Un partito primo per voti e che si annoverà tra i riformisti addirittura in campo europeo, non può presentare una petizione talmente insufficiente come proposta. E' inammissibile per chi come me e come il mio partito ProgReS, pone le migliori idee in campo come base per amministrare. L'assessore Manunza, con delega all'ambiente a Sestu, non può poi essere inserita tra le persone che non hanno a cuore la tutela dell'ambiente e tra gli assessori che non hanno tentato, lei tra l'altro in soli due anni e poco più, di portare una ventata di aria fresca in municipio. Ma analizziamo la petizione proposta. Si chiede di firmare per modificare le assurde norme sulla raccolta differenziata, che in realtà è migliorata negli anni, quindi le norme probabilmente non sono poi così assurde. Ma in particolare ci si riferisce alla misura adottata per la gestione della carta, che deve essere interamente conferita all'interno del secchio in dotazione, significa che i grossi volumi devono essere spezzettati e inseriti all'interno. Si evince che in realtà l'unica norma da abolire o modificare è questa. Mi trovo d'accordo, anche se non ho avuto difficoltà a seguirla, visto che l'ecocentro è posizionato all'imboccatura del paese quindi facilmente raggiungibile, ritengo comunque una misura di questo tipo, peggiorativa per il servizio fornito. Va bene. L'assurdo è che i Riformatori, presenti da anni in consiglio regionale, ritengano insufficiente il servizio di raccolta sestese (tra i migliori in Sardegna, nonostante il livello generale sia pressochè basso ed in pochi, compresa Cagliari, non adottano il porta a porta link Sestu comne virtuoso). Per di più questa misura viene collegata al fenomeno di abbandono dei rifiuti in campagna e la serie di proposte fatte per evitarlo è fantosioso e farlocco, una classica azione di distrazione di massa in una fase di avanzata campagna elettorale, in una fase di mascherata ormai tornata attuale anche per la Sardegna. La mascherata di Halloween appunto. Non posso accettare che un partito del 20 e più per cento effettui un'analisi estremamente superficiale di un problema che in realtà avrebbe bisogno di metodi strutturali per essere gestito, partendo appunto dalla Regione. La busta del secco non può e non deve essere ingrandita in un'ottica di auspicata riduzione dei rifiuti, politica applicata ormai in tutto il mondo. E' poi inverosimile collegare le discariche abusive alle dimensioni delle buste del secco, del ritiro dell'olio usato, piuttosto che del bidone rotto o del numero degli abitanti del nucleo familiare per diversi motivi: nel 2006 durante la campagna soriana (farlocca) Sardegna fatti bella, il comune di Sestu spese circa 160 mila euro per ripulire le campagne. I cittadini sestesi all'epoca, non avevano buste giganti, di più, potevano riempire tutte le buste che volevano, di più, non c'erano i controlli stringenti che oggi vengono effettuati sul conferimento, l'altro motivo ricade sulla impossibilità di stabilire chi è che sporca le compagne invase più che altro da risulta di lavorazione edile, rifiuti agricoli, pneumatici e ingombranti. Tra l'altro la via più semplice per i sestesi e neanche tanto sbagliata se si ragiona in termini di Area Vasta, è quella di conferire nei cassonetti cagliaritani e nei depositi delle aziende in cui lavorano. I cassonetti appunto. Personalmente ho intervistato i residenti del quartiere Cortexandra, che da anni aspettano le isole ecologiche e che ancora conferivano nei cassonetti fino al 15 ottobre, data in cui finalmente sono stati rimossi(via i cassonetti da Cortexandra). Denunciavano un continuo via vai di veicoli che dalla 131 arrivava per riempire di rifiuti la zona che risultava puntualmente in emergenza. Quanti di questi veicoli era guidato da sestesi? La mia posizione politica, ormai indipendentista, non è sicuramente vicina alle posizioni di questa amministrazione, ma sicuramente in molti punti è molto vicina alle posizioni dell'assessore Manunza, con cui in più di un'occasione ho potuto confrontarmi. Le carenze e le imperfezioni nel servizio non possono di certo essere migliorate con quel papello insufficiente e carente, che oltrettutto sarebbe preso in carico verosimilmente dalla prossima amministrazione e può al massimo essere considerato come una proposta programmatica da campagna elettorale, scritta in fretta e furia in maniera completamente sbagliata. Non si fa cenno alla riduzione e al riuso ma anzi si chiedono buste più grandi. Non si fa cenno a campagne di comunicazione completamente inesistenti da parte della giunta Pili, per dare il giusto indirizzo politico e i giusti consigli per ridurre la frazione secca. Non si fa cenno all'incentivazione al consumo di prodotti sfusi, all'istituzione, come avviene altrove, di punti di distribuzione di acqua sfusa, di latte sfuso e altri generi alimentari. Oggi anche il pane viene comprato dentro la plastica. Non si fa cenno ai danni ambientali dovuti all'incenerimento del secco indifferenziato. Non si affronta il problema delle abitudini. Si chiede il cambiamento con il consolidamento di comportamenti sbagliati e anti-economici. La vera lotta della petizione doveva essere ai rifiuti che noi non differenziamo. Questo papello è un danno per la nostra comunità e i Riformatori non so se si prenderanno la responsabilità di ritirarlo. Al contrario sono molto contento che la nostra proposta sia stata accolta. Entro l'anno verrà istituita una postazione fissa all'ecocentro per scambiare gli elettrodomestici che decidiamo di cambiare ma che ancora funzionano, ottima soluzione, anche per cambiare l'ottica sull'individuazione del rifiuto. Un prodotto frutto di lavorazione e di consumo di risorse come un elettrodomestico non può e non deve essere considerato rifiuto, i rifiuti, cioè quello che noi non possiamo riusare non deve essere neanche prodotto, ma la regione Sardegna questo discorso chissà quando deciderà di farlo con gli industriali. Avrei preferito vedere pubblicate le proposte di miglioria del servizio da parte delle opposizioni che di fatto niente hanno prodotto. Ma una petizione di cosi basso valore di analisi e di proposta non l'accetto e non si addice ad un partito che da 10 anni dice di voler fare e di poter fare meglio di tutti.