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sabato 15 novembre 2014

LA COMMISSIONE "imPARI" OPPORTUNITA'.

Stemma comune di Sestu.


"Stasera finalmente (11 novembre 2014-ndr) si è insediata la Commissione Pari Opportunità del comune di Sestu. Auguri di buon lavoro alla presidente Cristina Cristofoli, alla vice presidente Anna Rita Armani, a tutte/i i componenti. Un grazie particolare alle commissarie dell'opposizione, che con la loro presenza hanno garantito il numero legale e permesso così l'inizio delle attività della commissione. C'è molto da fare e anche se il tempo è poco si possono raggiungere buoni risultati che aprano la strada per le attività dei prossimi anni".
Con queste parole l'assessore alle politiche sociali Anna Crisponi condivide col popolo di Facebook, l'entusiasmo per la costituzione della commissione Pari Opportunità. I membri che la compongono sono: Lai Oreste; Armani Anna Rita; Secci Maria Paola; Piras Loretta; Argiolas Elena; Meloni Maria Fedela; Murtas Roberta; Cristofoli Cristina; Cau Alessandra; Liggi Susanna; Carta Letizia. L'ambito di lavoro di riferimento (che nel sito del comune non è riportato per nessuna delle commissioni consiliari permanenti), dovrebbe essere (immagino) quello delle cosiddette "politiche di genere" (condizione della donna nella società) e politiche volte alla tutela dei soggetti "minoritari", cioè potenzialmente in condizione di particolare debolezza nella società. L'organismo costituito è in realtà in una condizione naturale di imparità rispetto agli altri già esistenti, da questo il mio titolo. La giunta Pili è in carica ormai 10 anni. Mancano poco più di sei mesi alle elezioni amministrative del 2015. Quindi, di fatto, questa commissione nasce con 9 anni e sei mesi di possibilità in meno (in termini temporali), di poter esprimere la sua attività e sviluppare le tematiche di riferimento, rispetto alle altre. Se si voleva dare dimostrazione di particolare sensibilità in questo campo, non si è di certo scelta la strategia migliore. La mia opinione, come quella di altre donne che ho intervistato, è che la politica di genere sia una sorta di ghettizzazione della donna. Un pò come le quote rosa o qualsiasi altra iniziativa simile, che finisce in realtà per esprimere il solito potere egemone di politici maschi. Curioso che dia la notizia una donna, che da assessore ha espresso più volte la necessità di aprire dibattiti seri sull'argomento e in certi casi le è pure riuscito. Ancora più curioso che una parte dell'opposizione si sia prestata al gioco, più che altro di natura elettorale, accondiscendendo alla costituzione, anzichè protestare per il solito gioco di prestigio di distrazione popolare. Il mio partito, ProgReS, un partito indipendentista, opera in modo diverso. Suddivide le cariche in maniera equa. Nel direttivo cagliaritano di cui faccio parte, ad esempio, la responsabilità politica è divisa a metà tra un uomo e una donna, garantendo visione e prospettiva di sensibilità diversa. Quella maschile e quella femminile. Un modo concreto per esercitare le pari opportunità. Con queste poche righe esprimo ancora una volta la mia disapprovazione e il mio rammarico per essere amministrato con il solito pressapochismo e la solita approssimazione. La commissione è stata però costituita. Dentro la commissione ci sono delle persone che garantiranno serietà ed onestà, in primis la presidente. A loro va comunque il mio augurio di buon lavoro e la mia stima, questo scritto rappresenta unicamente una critica di natura politica. Vi osserverò con attenzione, buon lavoro.